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1.
€ 25,00
EAN-13: 9788820421748
Giorgio Chiosso
Libri di scuola e mercato editoriale. Dal primo Ottocento alla Riforma Gentile
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa

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Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi
Info disponibilitàRifornimento in corso
Prezzo di acquisto€ 25,00
DescrizioneSepolti e dimenticati nei sotterranei delle biblioteche, ritenuti a lungo prodotti editoriali di nessun rilievo e utili solo a far soldi, i libri di scuola da qualche decennio si stanno prendendo una bella rivincita. Storici, linguisti, pedagogisti, studiosi dell'editoria, organizzatori museali hanno cominciato a rivalutarli come importanti documenti per meglio conoscere eventi e mentalità  di un passato più o meno recente. Gli studi intrapresi sull'editoria per la scuola - che hanno consentito di farla uscire da un lungo oblio - ci dicono che solo apparentemente si tratta di libri talmente familiari da apparire addirittura scontati. Un esame attento ce li restituisce, invece, come "oggetti" assai complessi: prodotti editoriali sofisticati e di fattura impegnativa intorno a cui girano investimenti economici cospicui ieri come oggi, preziosi documenti che si rivelano una miniera di informazioni e dati. Posti all'intersezione di cultura, politiche educative e editoria, i libri scolastici hanno infatti molte cose da raccontare. Le loro pagine - quelle di un sillabario come quelle di un testo liceale - veicolano non solo nozioni preordinate (una materia presentata in funzione di un livello scolastico), ma anche modi pensare, stili di vita, visioni del mondo, in una parola l'idea di educazione propria di una società . Attraverso alcuni significativi sondaggi l'Autore si sofferma sul graduale sviluppo dell'editoria per la scuola, a partire dalla nascita delle prime case editrici specializzate nel Piemonte preunitario, con particolare attenzione ai libri di lettura per le classi elementari, alla manualistica per l'istruzione classica, ai libri ricreativi e ai prodotti spesso commercializzati a fianco dei libri di testo (arredi, carte geografiche, alfabetieri, pallottolieri) per dedicarsi, infine, al fenomeno della stampa destinata agli insegnanti e, in specie, ai maestri. Giorgio Chiosso insegna Pedagogia Generale e Storia della Pedagogia nell'Università  degli Studi di Torino. È autore di numerosi saggi sulla storia educativa tra Otto e Novecento (il più recente: Alfabeti d'Italia, 2011). Ha diretto due importanti ricerche nazionali sull'editoria scolastica confluite nei volumi Teseo (2003) e Teseo '900 (2008).

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2.
€ 37,00
EAN-13: 9788856831863
Armando Fumagalli
Quel che resta dei media. Idee per un'etica della comunicazione
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa

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Prezzo di acquisto€ 37,00
DescrizioneA più di dieci anni dall'uscita della prima edizione del volume (nel 1998), gli Autori ripropongono una sintesi sugli aspetti più profondi e umanamente più rilevanti del panorama dei media. L'esplosione dei reality show, la diffusione delle serie televisive americane, la frantumazione del consumo audiovisivo e l'emergere di nuove forme di intrattenimento sono solo alcune fra le principali questioni che il primio decennio del Duemila ha posto agli studiosi e che sono state affrontatte in questa nuova edizione. Una riflessione autorevole e documentata, chiara ed equilibrata - senza però rinunciare a prendere posizioni anche scomode su temi rilevanti e controversi - sulle principali questioni antropologiche ed etiche messe in gioco dai mezzi di comunicazione di massa. Il volume si rivolge quindi non solo agli studiosi del settore e ai professionisti della comunicazione, ma anche a tutte quelle persone - insegnanti, educatori, psicologi, sociologi, ma anche responsabili di associazioni familiari, genitori, operatori culturali, responsabili di cineforum, ecc. - che hanno a cuore a diverso titolo l'impatto umano di quello che il panorama mediale in cui siamo immersi ci offre. I capitoli del libro mettono a frutto le migliori acquisizioni dei più recenti studi di etica filosofica e di analisi dei media per una riflessione sui valori e i modelli di vita che vengono proposti da televisione, cinema, stampa quotidiana e periodica e sui loro prevedibili esiti - "quel che resta dei media" - nella vita delle persone e, di riflesso, della società . Hanno collaborato: Paolo Braga, Raffaele Chiarulli, Laura Cotta Ramosino, Luisa Cotta Ramosino, Stefania Garassini, Giulia Gibertoni, Chiara Toffoletto. Gianfranco Bettetini è stato ordinario di Teoria e tecnica delle comunicazioni di massa presso l'Università  Cattolica di Milano, dove ha diretto per molti anni quella che oggi è l'Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo. Per molti anni ha affiancato all'attività  accademica quella di regista cinematografico, teatrale e televisivo. Attualmente tiene un corso di Semiologia dell'audiovisivo presso l'Università  Sor Orsola Benincasa di Napoli. Armando Fumagalli è ordinario di Semiotica presso l'Università  Cattolica del Sacro Cuore, dove dirige il Master Universitario in Scrittura e produzione per la fiction e il cinema. Dal 1999 è consulente di sviluppo progetti per la casa di produzione televisiva Lux vide. Ha tenuto corsi e lezioni presso Rai e Mediaset e in Università  e scuole di cinema di diversi Paesi europei, dell'America Latina e di Los Angeles e New York.

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3.
€ 20,00
EAN-13: 9788820420918
Maria Consiglia Napoli
Giuseppe Maria Galanti. Letterato ed editore nel secolo dei lumi
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa

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Prezzo di acquisto€ 20,00
DescrizioneGiuseppe Maria Galanti (1743-1806), allievo di Antonio Genovesi, è noto come studioso di economia e inventore della statistica. Molto meno si conosce il Galanti editore. Convinto che la stampa fosse il mezzo più importante per contribuire al miglioramento dello stato e al raggiungimento della pubblica felicità , diede vita a un'impresa, la Società  letteraria e tipografica, che potesse servire alla diffusione della più aggiornata letteratura europea. Era il respiro internazionale quello che avrebbe voluto portare a Napoli. La Società  letteraria, sorta in un periodo di grandi speranze di rinascita per gli intellettuali meridionali, pur nelle complesse e spesso difficili vicissitudini che accompagnarono la sua storia, riuscì a proporre opere dalle quali i lettori avrebbero potuto trarre gli strumenti necessari per muoversi con competenza e consapevolezza nella vita privata e pubblica. Galanti portò a Napoli, tradotto in italiano, il romanzo francese di Arnaud e di Marmontel, alcune novelle di Voltaire, di Diderot e di Rousseau. Offrì un ampio quadro della principale storiografia illuminista, da Robertson a Chastellux, Millot, Condillac. Affiancò alla storia la geografia dell'Europa e ampliò le frontiere delle conoscenze con libri che descrivevano la realtà  che esisteva oltre i confini europei. Propose testi di legge, di scienze e di medicina, "di utile consultazione", che dovevano servire a creare delle competenze a un pubblico di lettori proveniente non solo dall'accademia, ma anche dalla società  civile e dalle professioni. Questo l'aspetto dell'illuminista napoletano, fino ad ora poco considerato, che si è voluto qui esaminare. Nel suo essere contemporaneamente editore, intellettuale, riformatore è l'essenza dell'originalità  di Giuseppe Maria Galanti in un campo, quello dei libri, prevalentemente controllato dal mercante. Maria Consiglia Napoli è professore associato di Storia Moderna presso l'Università  degli Studi di Salerno. Dopo un primo lavoro su un editore veneziano del primo Seicento, Marco Ginammi (L'impresa del libro nell'Italia del Seicento. La bottega di Marco Ginammi, 1990), ha studiato la realtà  meridionale tra Seicento e prima metà  dell'Ottocento pubblicando una serie di saggi tendenti a cogliere, attraverso il libro, il rapporto tra movimenti culturali, mentalità , politica e circolazione delle idee. Sul rapporto potere e cultura nel mezzogiorno, tra l'altro, ha pubblicato il volume Letture proibite. La censura dei libri nel Regno di Napoli in età  borbonica (2002).

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4.
€ 25,00
EAN-13: 9788856801125
Vincenzo Trombetta
L'editoria napoletana dell'Ottocento. Produzione circolazione consumo
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa

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Prezzo di acquisto€ 25,00
DescrizioneIl volume propone un'articolata panoramica dell'editoria napoletana dell'Ottocento, sullo sfondo delle trasformazioni storiche e politiche, dal regno borbonico al nuovo stato unitario. In questo intervallo secolare, viene indagato l'intero circuito che, dall'attività  di editori e stampatori, raggiunge il pubblico dei lettori, coinvolgendo autori, traduttori, librai e la stessa amministrazione nei suoi ruoli di controllo e di promozione. A tal fine, attraverso l'esplorazione di inedite fonti documentarie e di testimonianze bibliografiche coeve, vengono ricostruiti il quadro legislativo, il tessuto delle cartiere e delle fonderie di caratteri, l'organizzazione e le condizioni del lavoro tipografico, le forme del commercio (dalle associazioni alla vendita ambulante), e quelle della divulgazione (dai cataloghi ai gabinetti di lettura). Particolare risalto è conferito alle iniziative editoriali direttamente intraprese dalla monarchia dei Borbone e al poco noto sostegno offerto ad autori e imprenditori privati per potenziare un ramo non irrilevante dell'industria delle Due Sicilie. L'unificazione nazionale, l'abolizione del sistema protezionistico e l'inevitabile confronto con le case editrici italiane originano una vera e propria "questione meridionale" dell'editoria napoletana, avviando tuttavia un processo di modernizzazione mediante il dibattito interno agli organismi professionali, le prime sperimentazioni pubblicitarie, l'attenzione al rapporto con una più ampia e differenziata platea di destinatari, la diversificazione specialistica dell'offerta editoriale. L'attraversamento dell'universo del libro offre così anche una penetrante chiave di lettura della società  e della cultura del XIX secolo. Vincenzo Trombetta insegna Storia del Libro e dell'Editoria all'Università  degli Studi di Salerno. Già  funzionario della Biblioteca Universitaria di Napoli, ha condotto da tempo un'attività  di ricerca dedicata alla storia delle biblioteche e dell'editoria. Accanto a contributi apparsi in atti di convegni, cataloghi bibliografici e riviste specializzate, si segnalano i volumi Storia della Biblioteca Universitaria di Napoli dal Viceregno spagnolo all'Unità  d'Italia (Vivarium, 1995) e Storia e cultura delle biblioteche napoletane. Librerie private, istituzioni francesi e borboniche, strutture postunitarie (Vivarium, 2002). Ha inoltre curato l'edizione italiana del diario napoletano di Juan Andrés Gli incanti di Partenope (Alfredo Guida Editore, 1997) e la ristampa delle Memorie storico-critiche della Real Biblioteca Borbonica di Napoli di Lorenzo Giustiniani (Arnaldo Forni Editore, 2008).

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5.
€ 46,00
EAN-13: 9788820457969
Patrizia Caccia
Editori a Milano (1900-1945). Repertorio
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa

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Prezzo di acquisto€ 46,00
DescrizioneIl volume offre una inedita panoramica del mondo editoriale milanese dagli inizi del Novecento alla conclusione della seconda guerra mondiale. Circa 1700 aziende sono censite attraverso una ricognizione sistematica, condotta su una molteplicità  di fonti e affrontando difficoltà  legate all'assenza della maggior parte degli archivi aziendali, spesso dispersi o gravemente danneggiati dagli eventi bellici. Ne esce confermata l'immagine di Milano come sede di molte delle imprese editoriali più importanti, e insieme come città  in grado di offrire terreno fertile a iniziative "di nicchia". La mappatura realizzata, pur non potendosi ritenere esaustiva, può essere considerata un valido punto di partenza per dare vita ad approfondimenti in varie direzioni. Questo repertorio - in cui di ogni ditta vengono fornite le notizie di maggior rilievo riguardanti la proprietà , l'attività  commerciale, quella culturale e una breve bibliografia - non è infatti solo una sorta di registro di chi nel capoluogo lombardo operò nel settore librario nella prima metà  del secolo scorso, ma anche un riferimento per ulteriori analisi sulla società  del periodo. Patrizia Caccia, bibliotecaria della Nazionale Braidense, si interessa di aspetti diversi della produzione editoriale. Autrice delle schede relative alla Lombardia contenute nel repertorio degli Editori italiani dell'Ottocento (Milano, 2004), ha collaborato al catalogo storico Salani pubblicato in Ada Gigli Marchetti, Libri buoni e a buon prezzo. Le edizioni Salani (Milano, 2011).

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6.
€ 34,00
EAN-13: 9788856848816
Barbara Boneschi
Gianluca Zanetti. Dall'avvocatura al giornalismo, all'editoria
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa

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Prezzo di acquisto€ 34,00
DescrizioneIl volume ricostruisce la storia della Società  Editrice Unitas e del suo fondatore Gian Luca Zanetti, un protagonista della vita professionale milanese negli anni compresi tra la grande guerra e il consolidamento del fascismo. La sua posizione critica nei confronti del regime lo costrinse a lasciare nel febbraio 1924 la direzione del quotidiano "La Sera". Altri periodici della Unitas furono la "Rivista d'Italia" e "L'Industria", entrambe dirette da Zanetti, e "Pensiero medico". Intenti di derivazione illuministica animarono l'attività  della casa editrice: formazione di un'opinione informata e vigile, riformismo nella pubblica amministrazione, diffusione del sapere scientifico, impulso all'economia. Sullo sfondo l'idea di progresso e un forte ideale democratico, intensamente vissuto da Zanetti. Presentando il primo numero della "Rivista d'Italia", egli affermava che le arti "insegnano che non v'è tempo, per periglioso e torbido che sia, in cui il sapere possa essere negletto, costituendo il sapere l'arma in ogni ora più potente e sicura, anche in quelle più tragiche, per risollevare le sorti della Nazione". Tra gli illustri nomi che scrissero articoli su periodici o libri per la casa editrice: Ivanoe Bonomi, Piero Calamandrei, Napoleone Colajanni, Grazia Deledda, Luigi Einaudi, Guglielmo Ferrero, Arcangelo Ghisleri, Piero Gobetti, Filippo Meda, Lodovico Mortara, Ada Negri, Guido Ludovico Luzzatto, Angelo Omodeo, Alfredo Panzini, Vilfredo Pareto, Luigi Pirandello, Giuseppe Prezzolini, Gaetano Salvemini, Margherita Sarfatti, Angelo Sraffa, Carlo Sforza, Diego Valeri, Gioacchino Volpe. Completano il volume l'indice della "Rivista d'Italia" dal 1918 al 1926 e il catalogo della Unitas dal 1917 al 1927. Barbara Boneschi è avvocato a Milano.

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7.
€ 20,00
EAN-13: 9788820400026
Maria Iolanda Palazzolo
Edoardo Perino. Un editore popolare nella Roma umbertina
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa

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Prezzo di acquisto€ 20,00
DescrizioneIl "Sonzogno romano". Così viene definito da colleghi e letterati dell'epoca l'editore popolare Edoardo Perino. Nato a Torino, si trasferisce nel 1870 giovanissimo a Roma, dove apre un chiosco di giornali nei pressi di Piazza Colonna. In breve tempo, grazie alla sua intraprendenza, riesce ad acquistare uno spazio dominante nel panorama editoriale della capitale, pubblicando periodici a basso costo come "il Rugantino" e "L'Illustrazione per tutti", giornali per bambini, pubblicazioni a dispense di romanzi storici, collane scandalistiche come "I Processi Celebri" o pedagogico divulgative come la "Biblioteca Patriottica". Malgrado i suoi metodi spesso pirateschi - scarso rispetto del diritto d'autore, uso spregiudicato delle illustrazioni ad effetto - ed i suoi rapporti con personaggi discussi del tempo, come il giornalista e deputato Pietro Sbarbaro, riesce a divenire un punto di riferimento importante per molti scrittori di successo, da Emma Perodi a Ruggero Bonghi, allo stesso Edmondo De Amicis. La sua parabola si conclude con la morte a metà  degli anni '90. Il figlio Antonio non riesce a seguirne le orme e Roma perde ancora una volta l'occasione per divenire un centro editoriale di primaria importanza. Maria Iolanda Palazzolo è professore di Storia della stampa e dell'editoria presso l'Università  di Pisa. Ha pubblicato tra l'altro: I libri il trono l'altare. La censura nell'Italia della Restaurazione (FrancoAngeli 2004) e La perniciosa lettura. La Chiesa e la libertà  di stampa nell'Italia liberale (Viella 2010). Sara Mori è dottore di ricerca in Storia presso l'Università  di Pisa. Ha collaborato con il Gabinetto Vieusseux di Firenze. Ha pubblicato numerosi saggi sulla circolazione libraria nell'Ottocento e per i nostri tipi: Fogli volanti toscani. Catalogo delle pubblicazioni della Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma (2008). Giorgio Bacci si è perfezionato in Storia dell'arte contemporanea presso la Scuola Normale Superiore di Pisa dove attualmente è assegnista di ricerca. Studioso di storia dell'illustrazione, ha pubblicato, oltre a numerosi saggi e articoli, L'emigrazione tra arte e letteratura. Sull'Oceano di Edmondo De Amicis Illustrato da Arnaldo Ferraguti (Tommasi 2008) e Le Illustrazioni in Italia tra Otto e Novecento. Libri a figure, dinamiche culturali e visive (Olschki 2009).

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8.
€ 25,00
EAN-13: 9788856849615
Patrizia Guida
La rivista post-unitaria "Cornelia". Donne tra politica e scrittura
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa

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Prezzo di acquisto€ 25,00
DescrizioneA Firenze, nel dicembre 1872, esce "Cornelia", che riscuote un immediato consenso di pubblico e sarà  pubblicata con cadenza quindicinale fino al 1880. La promotrice dell'iniziativa è Aurelia Folliero de Luna Cimino, figlia della poetessa arcade Cecilia, fervente patriota e appassionata sostenitrice dell'emancipazione delle donne italiane. L'aspirazione di "Cornelia" è creare un "giornale serio" che affrontasse la questione femminile con "moderazione", allo scopo di promuovere la costruzione di una donna "libera cittadina del mondo". La rivista, il cui sottotitolo "Rivista letteraria educativa dedicata principalmente agli interessi materiali e morali delle donne italiane" dichiara l'attenzione verso le problematiche femminili, si presenta come voce e strumento per la formazione di un modello di femminilità  intimamente legato agli ideali di democrazia sociale nell'Italia post-risorgimentale. Attraverso le pagine di "Cornelia" si è ricostruito un percorso ideale che, seppure con interventi diversi e a volte discordi, si dipana lungo i temi dei diritti delle donne, del lavoro, del divorzio, del suffragio e, soprattutto, dell'istruzione delle donne, vera chiave di volta di un processo stagnante. Degno di nota è il parterre dei collaboratori, che annovera i nomi più rinomati della cultura dell'epoca da giuristi come C.F. Gabba, F. Forlani e G. Urtoller, a intellettuali e scrittori come Tommaseo, Aleardi, De Amicis, Guerrazzi, Ida Baccini, Dora D'Istria, Malvina Frank, Claudia Antona Traversi, Emma Perodi, Erminia Fuà  Fusinato, Francesca Zambusi Del Lago e la Marchesa Colombi. Patrizia Guida insegna Letteratura italiana contemporanea presso l'Università  del Salento. Oltre a diversi saggi sulla poesia del Novecento e sulla scrittura femminile, ha pubblicato le seguenti monografie: Invisible Women Writers in Exile in the U.S.A. (1999); Letteratura femminile del Ventennio fascista (2000); Oltre la linea gotica e oltre l'ideologia. "Il Mondo" di Bonsanti (2002); Girolamo Comi ; Francesco Jovine. Scritti critici (1927-1950) (2004); Scrittrici di Puglia. Percorsi di storiografia letteraria femminile dal XVI al XX secolo (2008); L'altro Risorgimento nella letteratura dei Folliero de Luna (2011); Le traduzioni tedesche della Coscienza di Zeno (2012). È membro del Comitato Scientifico della rivista "Symbolon. Nuova serie", co-direttore della collana "Filigrana" della Editrice PensaMultimedia e membro del Consiglio direttivo del "Centro Interuniversitario "Sandro Briosi" per lo studio della letteratura e la ricerca sul simbolo".

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9.
€ 34,00
EAN-13: 9788856849394
Federica Dallasta
Al cliente lettore. Il commercio e la censura del libro a Parma nell'epoca farnesiana 1545-1731
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa

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Prezzo di acquisto€ 34,00
DescrizioneAttraverso la ricostruzione analitica di venti botteghe "a forma di libraria" il volume offre uno spaccato della produzione e del commercio editoriali nella Parma d'età  farnesiana (1545-1731). Come i clienti "parmeggiani" d'allora che affollavano la piazza grande cittadina, veniamo attirati dai libri esposti sui banconi fuori dalle botteghe. All'interno si presentano ai nostri occhi "quinterni" ben rassettati grandi e piccoli, stampe con immagini sacre, risme di carta di ogni tipo, lunari e calendari, "abachini", "donati", "calepini", "uffici della Madonna", "breviari", raccolte di lettere e di rime, commedie, romanzi e costosi trattati in foglio per gli studenti di tutte le facoltà  universitarie: medicina e farmacopea, teologia e diritto, filosofia e astronomia. Se guardiamo con attenzione, troviamo anche qualche libro proibito o "sospeso" dai cardinali del S. Ufficio o dell'Indice. Lo studio degli inventari post mortem di cartai, librai e tipografi consente non solo di conoscere il loro ambiente di lavoro, ma di approfondire la loro identità , le mansioni, le strategie commerciali che adottavano, nonchè i loro reciproci rapporti professionali. Dall'indagine condotta su queste fonti e su altra documentazione emerge una pluralità  di indicazioni e di dettagli: dai prezzi della merce stipata nelle botteghe, e in particolare dei libri, al loro stato di conservazione, dalle eventuali legature alla presenza al loro interno di immagini ricavate da matrici di legno o di rame, fino ai danni provocati dagli onnipresenti "sorci". L'esame diretto di alcuni esemplari stampati a Parma e dei loro "imprimatur" ci fa entrare nel mondo della censura preventiva, che da Roma veniva affidata all'inquisitore e al vescovo locali. All'approvazione di questi ecclesiastici, però, seguiva il "vidit" del presidente della Camera Ducale. Federica Dallasta si dedica alla storia della città  di Parma negli anni dei Farnese (1545-1731) da diverse prospettive. Ha approfondito in particolare episodi di pittura, circolazione e censura libraria, formazione di biblioteche private e Inquisizione. Per i nostri tipi ha pubblicato: Il posto di Caifa. L'Inquisizione a Parma negli anni dei Farnese (con Luca Ceriotti, 2008) ed Eredità  di carta. Biblioteche private e circolazione libraria nella Parma farnesiana (2010).

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10.
€ 26,00
EAN-13: 9788856849899
Luisa Finocchi
Liala. Una protagonista dell'editoria rosa tra romanzi e stampa periodica
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa

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Prezzo di acquisto€ 26,00
Descrizione"Sino a qualche tempo fa, una scrittrice come Liala era ritenuta, di norma, letterariamente inesistente. E dedicarle un convegno di studi sarebbe parsa un'idea sconsiderata, senza senso. Man mano però si è affermato il concetto che la letterarietà  non comprende solo ciò che interessa e piace ai letterati. "Fanno letteratura" anche le opere predilette dai lettori privi di laurea in lettere: naturalmente, a una diversità  di livello. E quando un narratore scrive libri che incantano per anni e anni un pubblico sterminato, ciò rappresenta un fenomeno, un problema che va preso in esame con impegno critico, spregiudicatamente, per capire bene quali siano le caratteristiche nelle quali riconoscere le ragioni del successo. Perché di autrici di romanzi rosa ce ne sono state tante, ma di Liala ce n'è una sola: e se ha trionfato su tutta la concorrenza, qualche motivo deve pure esserci" ( Vittorio Spinazzola ). Questo volume raccoglie saggi di studiosi provenienti da discipline diverse - dalla letteratura alla storia, alla linguistica -, per cercare di comprendere le ragioni di un consenso che, a partire dagli anni Trenta, ha continuato a rinnovarsi ininterrottamente fino ai nostri giorni. Luisa Finocchi , dopo avere lavorato per diverse case editrici, dal 1995 dirige la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, centro studi dedicato alla cultura editoriale. Per FrancoAngeli ha curato, con Ada Gigli Marchetti, i volumi Stampa e piccola editoria tra le due guerre (1997), Editori e lettori. La produzione libraria in Italia nella prima metà  del Novecento (2000) e Editori e piccoli lettori tra Otto e Novecento (2004). Ada Gigli Marchetti insegna Storia contemporanea presso la Facoltà  di Scienze politiche economiche e sociali dell'Università  degli Studi di Milano. Si è dedicata a ricerche sull'associazionismo sindacale dei tipografi, sulla storia del giornalismo e dell'editoria e si è occupata di storia delle donne. Per FrancoAngeli ha pubblicando, fra l'altro: Libri buoni e a buon prezzo. Le edizioni Salani (2011) e Le edizioni Corbaccio. Storia di libri e di libertà  (2000). È inoltre curatrice con altri studiosi del Repertorio degli editori italiani dell'Ottocento (2004).

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11.
€ 36,00
EAN-13: 9788820409135
Donatella Cherubini
Stampa periodica e Università  nel Risorgimento. Giornali e giornalisti a Siena
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa

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DescrizioneNevralgica per l'opinione pubblica nazionale, la stampa periodica del Risorgimento ebbe a Siena caratteri al tempo stesso originali ed emblematici. L'antica tradizione dell'Ateneo trovò nell'impegno giornalistico un nuovo mezzo per diffondere le idee, il sapere e il confronto intellettuale coinvolgendo anche la comunità  cittadina. Fermenti giacobini, dibattiti tra giuristi, cospirazioni, stampa clandestina alimentarono un periodo intenso e vivace. Studenti e docenti furono accomunati dagli ideali "liberali" culminati nella mobilitazione neoguelfa di Curtatone e Montanara, mantenendo l'opposizione al governo dopo il 1849. Si conferma così il ruolo della Toscana nell'unificazione, pur con il tormentato superamento della tradizione leopoldina fino alla scelta piemontese. L'Università  era protagonista anche nella modernizzazione tipica del Risorgimento: sebbene legata al mito medievale della Repubblica, Siena visse il processo risorgimentale quale veicolo e sponda verso la modernità . Inoltre risulta in parte ridimensionata l'immagine di città  legittimista, con il ceto borghese imprenditoriale che affiancò l'aristocrazia nella nuova classe dirigente, ma anche con una variegata presenza democratica. Già  in contatto con intellettuali e giornalisti fiorentini, dopo la svolta riformista del 1847 i docenti senesi contribuirono alla nascita del "Popolo", periodico incisivo e capace di rispecchiare il '48 non solo locale. Il percorso di alcuni studenti, poi divenuti famosi giornalisti, consente infine di guardare alla costruzione dell'opinione pubblica nel Regno d'Italia. La nuova stampa senese si presentò allora ricca e articolata; mentre la tensione ideale del Risorgimento si andava comunque smorzando, a Siena restava la memoria di una vicenda che aveva segnato tutta la città . Donatella Cherubini insegna Storia del giornalismo nel Dipartimento di Scienze politiche e internazionali dell'Università  degli Studi di Siena. Si è occupata di storia politica, del giornalismo, del pacifismo europeista, dell'Università .

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